FBK E STUDENTI AL LAVORO PER SUPERARE I DISCORSI D’ODIO
Si e’ concluso mercoledi’ 15 maggio presso l’istituto Buonarroti il progetto “DicoDiNo“ un laboratorio nato per riflettere sull’intolleranza al tempo dei social network.
Una doppia occasione per presentare i risultati del progetto DicoDiNo (DIsCOrsi d’oDIo e culture giovaNili On line): prima al Festival dei Diritti Umani a Roma e poi a Trento, presso l’ITT Buonarroti-Pozzo, uno dei sei istituti partecipanti. “L’obiettivo che ci siamo prefissati – spiega Valeria Fabretti, ricercatrice del Centro di Scienze Religiose di FBK e coordinatrice del progetto – è stato quello di promuovere una riflessione sugli stereotipi, i pregiudizi, le discriminazioni e la violenza verbale nei confronti delle minoranze religiose, con particolare attenzione all’analisi di hate speech diffusi attraverso il web, i social networks e i media in generale ed è rivolto agli studenti delle scuole secondarie superiori. Un modo per “Dire di no” alla chiusura e all’intolleranza per “dire di sì” alla conoscenza, all’incontro e al dialogo“.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione Intercultura Onlus, si è rivolto agli studenti delle scuole secondarie superiori (3 di Trento e 3 di Roma) seguendo un percorso che in prima battuta ha utilizzato il monitoraggio dei discorsi d’odio sul web di “Hatemeter”, uno strumento messo a punto dalla Fondazione per individuare le conversazioni ostili sui social. In seguito con il supporto dei ricercatori gli studenti si sono esercitati a creare narrazioni e forme di contro-narrazione su pregiudizi e discriminazione attraverso un altro strumento FBK: “Communics”, una piattaforma per la creazione di storie a fumetti secondo la metodologia del digital story telling. Infine, attraverso una serie di momenti di confronto e dialogo con gli studenti, si è parlato del nesso tra diversità religiosa e discorsi d’odio. I risultati di questo lavoro verranno poi esposti in vari workshop, conferenze o altri eventi simili. Un aspetto particolare dal punto di vista scientifico e didattico, è stata l’interdisciplinarietà del progetto, che ha portato al coinvolgimento di aree di ricerca molto eterogenee all’interno della stessa Fondazione: da una parte il Centro di Scienze Religiose (FBK-ISR) che ne ha coordinato la realizzazione nel quadro della sua missione Religione e Innovazione; e dall’altra il Centro Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (FBK-ICT), con la sua unità dedicata alle città e comunità “smart”. Si è creata così un integrazione tra gli strumenti di intelligenza artificiale e gli studi che trattano di religioni e processi di innovazione nella società di oggi.
“Rispetto alle lezioni tradizionali il progetto ha offerto un approccio più interattivo – racconta Sandra Fusco, professoressa dell’ITT Buonarroti – Pozzo – nel quale i ragazzi si sono sentiti liberi di esprimere le proprie opinioni e, soprattutto, si è trovato il tempo per farlo, cosa che nella pratica e nella didattica quotidiana non è sempre possibile.” Testimonianze positive vengono anche dai docenti di Roma, come nel caso di Abdo Ghraieb dell’IPSEOA “Tor Carbone”: “Siamo strapieni di pregiudizi tra adulti, immaginiamo quindi quanti ne possano avere i ragazzi e come siano in grado di affrontare situazioni come i discorsi d’odio. Bisogna insistere su questo tipo di progetti ed abituare i ragazzi a portarli fuori dalla classe, facendoli ragionare su tematiche attuali”. È stata l’occasione per offrire ai giovani spazi di riflessione in cui potessero elaborare la loro esperienza e costruire strumenti per comprendere e affrontare la pluralità, creando laboratori di allenamento al dialogo, dove esercitarsi a fare domande e a esprimere il proprio pensiero senza valicare i confini del rispetto per l’identità e la dignità dell’altro. “I ragazzi si sono confrontati sugli stereotipi e sulle loro storie personali, – spiega Alessandra Vitullo, ricercatrice FBK-ISR – su come raccontano le discriminazioni e come le vivono. La necessità evidenziata dai laboratori che abbiamo realizzato è che i ragazzi hanno bisogno di essere informati sulle tematiche della diversità, soprattutto perché spesso subiscono le distorsioni dei mezzi d’informazione senza avere gli strumenti corretti per elaborarle”.
“DicoDiNo” rappresenta l’estensione di un primo progetto-pilota, Racconta un’altra storia!, realizzato da FBK-ISR con alcune scuole secondarie della provincia di Trento, nell’anno scolastico 2017-18. Un’iniziativa che rientra tra le importanti attività che FBK svolge per e con i giovani: “Sono percorsi importanti e innovativi che la FBK propone al mondo della scuola – spiega Claudia Dolci (Ricerca e Innovazione per la Scuola, FBK), che ha collaborato attivamente con il suo staff alla riuscita del progetto e al suo inserimento nelle attività di alternanza scuola-lavoro – “Gli istituti partecipanti hanno raccolto la sfida, si sono messi in gioco e hanno lavorato in questi mesi con impegno e partecipando sempre in modo costruttivo ai laboratori. Proprio grazie agli esiti positivi di questi due progetti, il prossimo anno speriamo di poter continuare con nuove iniziative su questi temi, ricordando che si inseriscono in quella che è la mission di FBK-ISR Religione e Innovazione.”
Durante l’evento conclusivo sono stati distribuiti i segnalibri realizzati dagli stessi ragazzi che hanno partecipato al progetto e che verranno distribuiti all’interno del Sistema Bibliotecario Trentino e dall’Associazione Italiana Biblioteche.
Hanno partecipato al progetto Valeria Fabretti (Coordinatrice del progetto, FBK-ISR), Alessandra Vitullo (FBK-ISR), Massimo Zancanaro e Carolina Rutta (Smart Cities and Communities, FBK-ICT), Claudia Dolci (Ricerca e Innovazione per la Scuola, FBK), Sara Tonelli e Rachele Sprugnoli (Digital Humanities, FBK-ICT).
Le scuole coinvolte sono: ITT Buonarroti-Pozzo (Trento), Liceo Statale Niccolò Machiavelli (Roma), ITA “G. Garibaldi”(Roma), Centro Formazione Professionale G. Veronesi (Rovereto) , Liceo Linguistico Sophie Magdalena Scholl (Trento), IPSEOA “Tor Carbone” (Roma).
FONTE: FBKMagazine