AI OPEN INNOVATION LAB: GLI STUDENTI PORTANO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN FARMACIA

15 Maggio 2019

Si è svolto negli spazi del C-Lab in Piazza Fiera l’evento conclusivo dell’edizione 2019 di A.I. Open Innovation Lab, laboratorio trasversale per studenti universitari e delle scuole superiori che coniuga Intelligenza Artificiale e Innovation Design, nato dall’accordo di collaborazione tra Fondazione Bruno Kessler, Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche e Università degli studi di Trento.

Se nell’edizione 2018 gli studenti avevano esplorato due soluzioni di intelligenza artificiale basate su sensori (una applicata in agricoltura digitale ed una alla creatività automatica), quest’anno i 16 giovani partecipanti hanno sviluppato per Dompé farmaceutici S.p.A il sistema myQ, dispositivo che migliora l’esperienza dell’utente all’interno delle farmacie, trasformando il tempo di attesa in coda in momenti di esplorazione.

“myQ è una risposta inventiva e pratica assieme: la farmacia mette a disposizione un terminale simile ad uno smartphone, inserito in una cover e dotato di funzioni di intelligenza artificiale per individuare rapidamente le necessità dei clienti e aiutare il farmacista a fornire un servizio personalizzato – spiega Cesare Furlanello, coordinatore scientifico del laboratorio e responsabile dell’unità MPBA di FBK. Il sistema può indirizzare il cliente al farmacista più esperto di un determinato ambito o all’area di farmacia di interesse, suggerire prodotti adatti alle esigenze dell’utente e intrattenerlo con informazioni utili o altre funzioni. Il dispositivo non sostituisce il rapporto umano con il farmacista, ma anzi lo migliora in un contesto di attenzione alla salute. Progettare in team in un contesto che coniuga formazione e innovazione è una bella palestra per i giovani perché allena in loro le competenze cognitive, emotive e relazionali necessarie in professioni nuove e vecchie in cui l’IA sarà uno strumento indispensabile. Come FBK crediamo molto in questo tipo di laboratori congiunti, in cui interagiscono in situazioni di coworking nuove filiere formative, ricerca e impresa, e “si costruiscono assieme competenze sempre più richieste dal mercato, con ricadute importanti sul territorio in termini di nuove opportunità per le imprese e per i giovani”.

Il laboratorio ha coinvolto anche quest’anno team multidisciplinari di esperti provenienti dal mondo dell’impresa, della ricerca e della scuola, e l’evento di presentazione dei  risultati è stato anche l’occasione per riflettere sulla didattica orientata all’innovazione e alla ricerca applicata.

“La contaminazione e l’apertura con il territorio e le aziende sono concetti che in Artigianelli proviamo ad applicare quotidianamente, cercando di offrire ai ragazzi dei modelli formativi nuovi e in linea con le esigenze dell’attuale società e del mercato – le parole di Erik Gadotti, dirigente dell’Istituto Artigianelli – Lavorando insieme agli attori del territorio cerchiamo di offrire ai nostri studenti un ecosistema capace di generare apprendimento e capacità di innovazione, un ambiente didattico in cui i ragazzi possano esprimersi e sperimentare nuovi approcci anche a scenari e tematiche complesse, come può essere l’intelligenza artificiale, sviluppando al contempo la propria indipendenza e, accanto allo studio delle discipline tradizionali, una visione tecnologica, capacità di problem solving complesso e lo sviluppo delle cosiddette soft skills.”

“Siamo felici di essere parte di questo bellissimo ecosistema – le parole Marco Mazzola, Knowledge Transfer Specialist di Dompé Farmaceutici – Iniziative come questa rappresentano importanti occasioni di change management e consentono di integrare in azienda nuovi strumenti ed approcci innovativi. Il mondo dell’impresa ha infatti fame di nuove competenze che internamente spesso non ha, e guarda con grande attenzione alle potenzialità dell’intelligenza artificiale e a modelli di lavoro innovativi. L’approccio proposto da questo Laboratorio ci ha sin da subito incuriosito ed oggi possiamo affermare che era proprio quello che volevamo sperimentare”.

“Questo modello di lavoro innovativo ci porta a sperimentare nuove forme di apprendimento cooperativo, proponendo una progettualità inclusiva valorizzando le capacità e le inclinazioni di tutti gli studenti partecipanti – il commento di Paola Venuti, direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento e tra i coordinatori del progetto – La costruzione di percorsi innovativi fortemente agganciati all’impresa, che portano i nostri giovani a confrontarsi con i grandi temi dell’innovazione accanto ad esperti di vari settori, è un modello che credo possa essere vincente sia per le aziende sia per i ragazzi”.

Foto Credits: Stefano Weber, Artigianelli

Il laboratorio, partito nel novembre 2018, ha coinvolto 16 studenti, 7 provenienti dall’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche, 4 dall’Alta Formazione Grafica di Trento (TAG) e 5 dall’Istituto Tecnico Tecnologico Michelangelo Buonarroti, che per l’intero percorso sono stati seguiti da Francesco Ballerin e Alessia Marcolini, tutor esperti in tematiche legate all’Intelligenza Artificiale ed Alumni dell’edizione 2016 di Webvalley, summer camp organizzata ogni anno da FBK. Il coordinamento generale dell’edizione 2019 di A.I. Open Innovation Lab è stato curato da Claudia Dolci dell’Unità FBK Ricerca e Innovazione per la Scuola e da Giuseppe Jurman dell’Unità FBK MPBA.
Elisa Guardabasso ha seguito il coordinamento operativo e la parte metodologica. Marco Mazzola e Maria De Pizzol di Dompé, insieme ad alcuni farmacisti trentini, hanno assicurato durante tutto il percorso un feedback prezioso nel design del progetto.

FONTE: FBKMAGAZINE

Avviso sui cookie di WordPress da parte di Real Cookie Banner